La critica più gettonata alla decisione di Beppe Grillo di candidarsi alla segreteria del PD è stata: "ma è un comico", che faccia il suo mestiere, la politica non gli compete.
Già con questa frase mi verrebbe da mandare quelli che la hanno detta a tornare ai loro mestieri, e solo quelli. Non capisco come fare il comico possa precludere dai benefici dei diritti degli altri non comici cittadini. Voglio dire, ogni parlamentare faceva un proprio mestiere prima di intraprendere la carriera politica, altri (molti) continuano a svolgerlo (e qui ci sarebbe da discutere sui doppi stipendi e sulle pensioni a vita dopo due anni di attività parlamentare). Proprio perchè non esiste la professione del politico, o perlomeno non dovrebbe esistere, a nessuno dovrebbe essere preclusa la possibilità di candidatura a causa del proprio mestiere (a meno che non sia un delinquente, ma anche qui ci sono le eccezioni del caso, una su tutte Berlusconi, ndr).
Quindi già questa critica è fasulla come il mestiere di politico, per quello che intendo dovrebbe essere la politica.
Poi arriviamo alle vere e proprie mitragliate: "il PD non è un autobus che si prende per farci un giretto" dice Bersani, "il Pd non è un taxi sul quale si sale e si scende", aggiunge Fassino, "Il PD non è un tram su cui si può salire all'occorrenza" precisa la Melandri e conclude: "dopo aver sputato veleno sul PD non può iscriversi".
Insomma il primo dato è che il PD non è un mezzo di locomozione, nonostante ci siano i posti a sedere, che chiameremo "poltrone", e su queste, si sa, non si scherza.
Il secondo dato è che non ha agito da militante screditando la figura del partito, nonostante non lo fosse e lo sia diventato solo oggi.
Poi ci sono le critiche dei sostenitori di Grillo che non accettano la sua decisione perchè, gli ricordano, aveva promesso in passato che non sarebbe entrato in politica, soprattuto durante la creazione delle liste civiche 5 stelle.
Poi Follini dice che vista la vicinanza a di Di Pietro, perchè non si candida nel suo partito?
Infine c'è un ultimo appunto burocratico, non trascurabile, ma che tralascio perchè altrimenti il titolo del post non ha senso. Per i più curiosi andate subito verso la fine del post che tanto tra poco elencherò una sfilza di cazzate che vanno sotto la definizione di congetture.
Passiamo a Grillo e alle conseguenze della sua decisione. Nel titolo del post mi chiedevo come classificarlo.
Ipotesi 1: innovatore incompreso?
Incompreso per i motivi sopra elencati, non lo vogliono a priori e tanto meno vogliono sentire le sue proposte.
Innovatore potrebbe esserlo visto che è il solo che riesce a smuovere le acque nonostante faccia dell'antipolitica e del populismo la sua forza. Screditato da tutti, i soli "garantisti" sono Di Pietro e Marino (candidato anche lui alla segreteria del PD). Il primo anche per un ricambio di favore alla pubblicità che gli fa oltre ai temi che hanno in comune, il secondo perchè, metti che la candidatura di Grillo salta per qualche incompatibilità e si dovessero indignare i suoi seguaci che simpatizzano per il PD, questo gli permetterebbe di guadagnare i loro voti in quanto non ostile a questo evento.
Fatto sta che Grillo, se fosse incompatibile, ha già spostato l'ago della bilancia verso un outsider e lontano dall'establishment del PD; se fosse compatibile, dovrà prima convincere i tesserati che lui è l'alternativa alla "politica del nulla" e superare la soglia del 5% di voti entrando tra i primi tre preferiti, e poi se questo accade state certi che col voto aperto a tutti i simpatizzanti potrebbe far manbassa di voti e, chissà, diventare clamorosamente segretario.
Ipotesi 2: abile pianificatore?
Sfruttando la sua popolartià e la potenza di internet, lancia il suo solito colpo ad effetto. Dopo i Vday, le raccolte di firme per referendum e leggi popolari, le liste civiche a 5 stelle ora compie quel passo al quale molti sospettavano avesse sempre voluto mirare: entrare in politica.
Prima si è costruito una credibilità sulla rete, poi ha criticato il sistema del potere, poi ha voluto proporre un rimedi con le liste civiche e, dopo aver sondato il campo e avuto un discreto successo, la discesa in politica, il suo vero obiettivo: entrare nelle stanze dei bottoni e goderne dei privilegi lasciando invariato il sistema "diventando come loro" (una delle critiche nei commenti del suo blog). D'altronde, lo stesso Berlusconi non sfruttò l'indignazione popolare del dopo tangentopoli proponendosi come il cambiamento e sottolineando il suo sacrificio dell'attività imprenditoriale per "scendere in campo" e porre rimedio, e poi sappiamo le magagne che ha fatto e continua a compiere e ancora non ha finito e tantomeno ne ha intenzione?
Vabbè discorsi tanto campati in aria quanto inutili, perchè cercando per internet sono approdato su questo post di un blog, dal quale è partita una segnalazione a Repubblica riguardo una regola dello statuto che non consente a Grillo di poter partecipare alla corsa per la segreteria. Su questo fatto anche l'autore del blog si pone delle ipotesi più sensate delle mie. Di queste sottoscrivo la 2 e la 3 che propone perchè è impossible che a Grillo gli sia sfuggita l'incompatibilità. Mentre è sfuggita ai giornalisti che hanno riportato la notizia con tanto clamore senza verificare e sottolineare l'irregolarità.
1 commento:
vorrei fare una nota. Io voterò Grillo nell'eventualità si candidasse realmente. Ma perché ora come ora cavalco l'onda dei più: totalmente insoddisfatto di questi pagliacci che si sono rintanati nel feudo parlamentare e non se ne scollano più. E fanno male, malissimo. Troppo presi dai loro interessi per curarsi di quelli della nazione. Né ideologia, né pianificazione. Non si tratta solo di Berlusconi: il governo di sinistra si é tradito nei suoi ideali dopo appena tre giorni dall'insediamento.
Ciò nonostante non posso dire, ora come ora, che Grillo sia stato coerente. Grillo nel penultimo spettacolo che ho visto, a natale su telepiu, distruggeva il computer con un'ascia dandogli tutte le colpe dei nostri tempi. Poi si é ravveduto, e passiamo avanti. Io non sono un politico, sono un comico, ed ora si candida al PD. Io appoggio solo le liste civiche, ed ora si candida al PD. Anzi, il PDmenoelle come lo chiama lui. Il Parlamento Pulito di cui parla? Non potrebbe esserci neanche lui: é condannato in via definitiva per omicidio colposo.
Nonostante questo, Grillo ha più contenuti di quelli che ha tutto lo scenario politico, e ti dirò che sto commento m'é uscito così bello che mo ci scrivo un post.
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