14 ottobre 2009

Storie di Jack - l'omologazione

Basta, ora basta! urlò Jack, battendo i piedi per terra mentre si alzava dalla poltrona.

Che c'è adesso? gli chiesi.

C'è che ne ho abbastanza di questo andazzo, di questo staterello, di questo mondo del cazzo.
Non si può nemmeno stare a sentire sta televisione che mi dice quello che devo fare, quello che devo comprare, quello che devo pensare e quello che devo indossare perchè quest'anno "va di moda"; ma chi lo ha deciso che va di moda?
Se non uno sfigato stilista del cazzo che ha la necessità di vendere le sue cagate vomitevoli. La moda la dovrebbe fare il compratore, è lui che decide cosa gli aggrada e i venditori si dovrebbero adeguare. Che cosa è questa imposizione da quattro sodi, fatta peraltro con una marchetta di un TG nazionale, che ci costringe tutti quanti all'omologazione? Tutti lì poi a comprare questo e quello perchè va di moda, perchè se non ce l'hai sei antico, uno sfigato, fuori dalle discussioni, perchè di fatto vieni escluso da un mondo, quello degli omologati. E allora sai che ti dico? Fanculo l'omologazione, fanculo gli omologati! Io me ne sbatto! - e sbattè anche la porta del soggiorno mentre se ne usciva dalla stanza.

Dopo cinque minuti rientrò.

Jack ti sei calmato adesso? domandai cauto.

Calmato un cazzo! Ora me la sono legata lal dito. Anzi ti dirò di più. Mi sento così disomologato che....ho deciso si, siccome la cosa più omologante di tutte è fare queste insulse vite, si ho deciso che per dimostrarmi cosi "anti", smetterò di vivere e mi toglierò la vita da me. - si confidò risoluto.

Ma che cazzo stai dicendo Jack? Ti sei rincitrullito? Ora per un discorso sentito alla TV ti metti a fare tutto sto casino? Ma smettila! - cercai di farlo rinsavire e aggiunsi: E poi così non la darai vinta a loro, scusa? - domandai sperando di suscitargli un dubbio e infatti ci riuscii.

Come la vincerebbero loro, che vuoi dire?

Scusa eh, ragioniamo un attimo. Tu dici che non ti vuoi omologare e ritieni che siccome la gente è viva il solo modo per essere contro questa omologazione è morire. Ma non è forse il destino degli esseri viventi quello di morire dopo aver vissuto? Allora tu, morendo non andresti incontro alla più assoluta delle omologazioni che l'essere umano debba affrontare? - notai di aver scalfito le sue convinzioni, ma lui senza indietreggiare controbattè:
Ma infatti non è che dovrei morire in un modo qualsiasi, omologatamente banale....come può essere il corso naturale del ciclo vitale. Mi autoterminerò. - sostenne utilizzando, come era suo solito, un termine coniato dai film.

E pensi che il suicidio non sia una via intrapresa da così tanta gente a tal punto da essere definita omologante?
Cioè, se propro vuoi suicidarti e non omologarti dovresti trovare un modo al quanto insolito per farlo, più unico che raro.

No, c'hai ragione, visto che i modi che mi vengono in mente sono stati tutti gia sperimentati. - sbottò.
Ma allora - ricominciò - potrei farlo avvenire in modo casuale ma cercando in tutti i modi di trovarmi in situazioni pericolose che mi diano una più alta probabilità di "successo".

No, no, senti per me sei proprio fuori strada. Se proprio non vuoi omologarti sul fatto di morire, perchè tutti alla fine muoiono, dovresti fare l'unica cosa sensata che la logica iumpone di fare.

E cioè?

Diventare immortale.

Come highlander!?! Ne rimmarrà uno solo!

Si, come lui. Se non fosse che quello è un personaggio inventato e che la logica di cui parlavo sopra si scontra con il fatto che nessuno può essere immortale. - conclusi.

Sapevo di averlo provocato perchè lui non sopportava lasciar cadere irrisolte delle sfide, e così riuscii nell'intento di distoglierlo dall'idea di non vivere, infatti si dedicò con tutto se stesso a trovare il modo per risolvere questo assurdo logico sino a quando un giorno, tutto contento, passò da me per dirmi di aver realizzato questo:



Jackson Pollock - number one - 1948

Decisamente un anticonformista.

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