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Finalmente qualcuno che disprezza l'auditel
Ne accenavo gia tempo addietro con un mio post su come l'imbarbarimento televisivo (pubblico) sia stato dovuto alla scelta della televisione (pubblica) di rinunciare alla sua qualità. I punti di share, numeri, non persone pensanti che guardano un programma, ma numeri, decidono le sorti di quello che viene mandato in onda; non è influente la qualità di quello che viene mandato in onda. Anzi. Si evince spesso che quanto più ciò che mostra la tv è trash tanto più sembra riscuotere "visioni" (ma non è detto consensi) di pubblico.
La Rai dopo la nascita della concorrenza (purtroppo preponderante) di mediaset che ha creato il cosidetto duopolio televisivo, anzichè tenere alta la sua bandiera di educatrice che le competeva sino a quel momento, ha abdicato dal suo ruolo diventando complice di una corsa al ribasso della qualità televisiva proposta dai programmi mediaset. E cosi se mediaset c'ha i reality, li fa anche la rai (coniando format spesso più scadenti (ricordate music farm?) i quali portavano mediaset a proporne altri peggio (la talpa, la fattoria su tutti)), se mediaset c'ha il talent show, vuoi che non proponga lo stesso tipo di programma la rai? Non sia mai che scopra il fianco proprio su queste cose.
Ah, lo share. Quanto conta un numero in più del concorrente!?
Poi, per giunta, mi è venuto in mente di farmi un esempio proprio per capire le conseguenze di questo assurdo meccanismo che porta a scrivere l'equazione: share alto = programma gradito.
Casualmente c'entra la Lega in questo esempio. Si sa infatti che Rai Fiction, anche per intercessione papina del premier delinquente, sta contribuendo in soldoni (30 o 40 milioni di euro) a produrre il filmetto (sarà una fiction) della Lega Nord sul loro eroe immaginario (no, stavolta la Marvel non c'entra) Alberto da Giussano.
Ecco io mentre leggevo sta notizia della produzione del film, mi son detto, che sto film anche se non mi interessa più di tanto, ma proprio perchè lo ha prodotto la rai coi soldi dei cittadini, me lo potevo anche vedere, per capire come li hanno spesi, male soprattutto. E no! Qui c'è l'inganno. Se mi vedo sto cazzo di film, lì, nella stanzetta del magico marchingegno dell'auditel, non capiranno se a me è piaciuto o meno, ma vedranno aumentare il loro numeretto del cazzo che, se opportunamente sommato ad altri, crescerà e batterà non so quale altro programma in prima serata sulle reti concorrenti.
Questo fatto per "loro" vorrà dire che il film è stato un successo perchè la visione è stata preferita ad altri (gia mi vedo la Lega che esulta).
Ma chi lo ha detto? Può essere sempre così? Qualcuno protra guardarsi questo fantomatico programma col sacrosanto diritto di poterlo criticare perchè se non lo guarda come fa a dire se è bello o brutto?
E no, a loro che gliene importa?
A loro importa che il numeretto sia più alto degli altri perchè questo vuol dire pubblicità, e tanto più alto è il numeretto tanto più è possibile far sborsare soldi agli editori che volgiono mettere la pubblicità su un determinato canale in una determinata ora.
Quindi l'equazione si può anche completare: share alto = programma gradito = più soldi.
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