2 maggio 2009

Storie di Jack - Paure

Jack se ne sta quieto, fermo, quasi immobile.

Chi lo osservi per la prima volta potrebbe crederlo morto. O pensare che è uno di quegli artisti di strada che fa la statua vivente.

Invece no, niente di tutto questo.
Lui non sa che fare, dove andare, dove stare, quando agire, per provare a sentirsi libero, felice.
Ma quella sua "fermezza" è a tratti irritante. Chi vive con lui non la può sopportare. E' uno scorrere di domande che non chiedono informazioni.
Perchè non esci? Perchè non chiedi lavoro li? Perchè non vai all'università? Perchè te ne stai li come un soprammobile?
- "Che palle!" fu la risposta adatta tutto.
Cazzo è vivo!?
Jack nessuno poteva capirlo. Solo quelli come lui. Ma lui, di quelli come lui, non ne conosceva.

Ma non è che non volesse fare niente. Lui anzi, non faceva altro che sognare, immaginare, pensare, cercare di escogitare un modo per spolverarsi di dosso quel torpore. Lui forse più di tutti voleva vivere. Ma aveva paura.

Non è che non amasse la gente. Lui anzi, non faceva altro che creare occasioni di incontro sempre con gente nuova, diversa, che potesse dargli la possibilità di scrollarsi di dosso quel torpore. Lui forse più di tutti voleva conoscere gli altri. Ma aveva paura.

Non è che non volesse muoversi dal suo poltrire. Lui anzi, non faceva altro che fare liste dei luoghi che avrebbe voluto raggiungere, e giu a chiedre infomazioni, a fare pagamenti e prenotazioni. Lui forse più di tutti voleva girare il mondo. Ma aveva paura.

Jack viveva la sua vita con metodica attenzione e precisione. Tutto misurato, alacremente premeditato, ogni piccolo passo doveva essere fatto nel posto giusto; ogni gesto portato a termine con tempismo. Il tutto sincronizzato con pensieri soavi, attento a scacciare tempestivamente quelli dannosi. Un passo, un pensiero adatto a tranquillizzarlo; un altro gesto, un altro pensiero adeguato. Guai a sbagliare. Sarebbe tornato sui suoi passi o gesti e li avrebbe ripetuti accompagnadoli con i pensieri giusti. La giornata altrimenti avrebbe potuto saltare.
Era un ingranaggio di un antico orologio. Un piccolo granello di polvere gli avrebbe potuto creare intoppo.

Jack aveva paura, ma solo di impazzire.

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