siamo governati da una banda di psicopatici
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30 novembre 2009
21 novembre 2009
No, Si, Non So, Berlusconi Day
Giuro, al primo ascolto della diatriba No Berlusconi day - Si Berlusconi day ho pensato volessero intitolargli una giornata del calendario come festa nazionale. Invece no, fortunatamente ancora i tempi non sono maturi, ma di questo passo ci proveranno, eccome.
No, questa volta abbiamo due manifestazioni una che vorrà chiedere le dimissioni del premier, l'atra che lo vuole lì dove si trova.
In una riproposizione assurda ma che segue la logica del momento, cioè quella del ring, quella dello scontro a tutti i costi.
Misureremo chi c'è l'ha più lungo hanno detto quelli del Si. A ribadire che chi avrà più seguaci sarà il "vincitore" (ma de che?). Una giornata che vedrà la conta come metro di giudizio della legittimità o meno dell'operato governativo, e lascerà in secondo o terzo piano le motivazioni politiche di una siffatta mobilitazione. Avremo un bel voto popolare di piazza.
Dal voto per alzata di mano, passeremo giacchè al voto urlato con coro da stadio annesso; al voto col naso turato passeremo alle orecchie turate, di chi non vuol sentire ragioni perchè ormai ha scelto da che parte stare.
Siamo stati abituati bene dalla televisone, che questi ring li propone in tutte le salse, dalla più soft e prostrata Porta a Porta, passando per il meno timido e ficcante Ballarò, per finire all'arena Annozero, sia per scenografia che per urla e sbraitate. Quest'ultima è, nonostante i validi apporti di informazione (Travaglio - Ruotolo) e satira (Vauro) è il teatro dello scontro dove, nonostante dicano il contrario, i politici più mastini e i giornalisti di partito Feltri e Belpietro si sentono molto a loro agio. Perchè? Semplice: non devono dare spiegazioni o tantomeno dare giudizio obiettivi, devono soltanto difendere la linea perchè tutto è, anzi, deve essere ricondotto allo schema contro o a favore.
Mi si potrebbe dire che alla fine su un argomento o sei contro o sei a favore. Al che risponderei che questo è un atteggiamento di chi si ostina a sostenere di avere la verità in tasca. A me invece hanno insegnato, o forse ho anche appreso da solo, che bisogna innanzitutto essere sinceri e onesti e dire anche "so di non sapere", quindi che bisogna informarsi con scettiscismo e infine, ma non per importanza, affrontare gli argomenti con laicità prima di prendere una posizione. Come ci educano invece le trasmissioni televisive di attualità politica? A ragionare per partito preso: Tu per chi hai votato? Allora pensa, parla, opera come ti suggeriamo noi!
Scusate, ho divagato un po', ma era necessario. Perchè il 5 dicembre 2009 non verrà persa l'occasione di dare legittimità popolare a questo governo, a questo premier, che mi dispiace dirlo e leggerlo da altri, ma l'Italia se lo merita, purtroppo.
Mi unirei volentieri, se trovassi il tempo e i mezzi per raggiungere il luogo della manifestaione, ma correrei il rischio di essere strumentalizzato. Voglio le sue dimissioni, perchè se c'è un anti-italiano quello è lui. Ho la necessità di esprimere il mio No perchè sono costretto dalla logica di cui sopra, perchè se non rendo più numerosa la piazza non evito che chi lo sostiene parli di sostegno plebiscitario o di popolarità con percentuali fasulle.
Costretto a sminuire le mie motivazioni individuali in nome della folla più grossa, nonostante la manifestazione del No Belusconi Day sia stata oraganizzata per prima e fuori da una logica di scontro di piazza con una manifestazione a favore del premier (che di fatti è stata oraganizzata dopo per questo motivo e magari per cercare di uscire "vincente" dal confronto numerico).
No, questa volta abbiamo due manifestazioni una che vorrà chiedere le dimissioni del premier, l'atra che lo vuole lì dove si trova.
In una riproposizione assurda ma che segue la logica del momento, cioè quella del ring, quella dello scontro a tutti i costi.
Misureremo chi c'è l'ha più lungo hanno detto quelli del Si. A ribadire che chi avrà più seguaci sarà il "vincitore" (ma de che?). Una giornata che vedrà la conta come metro di giudizio della legittimità o meno dell'operato governativo, e lascerà in secondo o terzo piano le motivazioni politiche di una siffatta mobilitazione. Avremo un bel voto popolare di piazza.
Dal voto per alzata di mano, passeremo giacchè al voto urlato con coro da stadio annesso; al voto col naso turato passeremo alle orecchie turate, di chi non vuol sentire ragioni perchè ormai ha scelto da che parte stare.
Siamo stati abituati bene dalla televisone, che questi ring li propone in tutte le salse, dalla più soft e prostrata Porta a Porta, passando per il meno timido e ficcante Ballarò, per finire all'arena Annozero, sia per scenografia che per urla e sbraitate. Quest'ultima è, nonostante i validi apporti di informazione (Travaglio - Ruotolo) e satira (Vauro) è il teatro dello scontro dove, nonostante dicano il contrario, i politici più mastini e i giornalisti di partito Feltri e Belpietro si sentono molto a loro agio. Perchè? Semplice: non devono dare spiegazioni o tantomeno dare giudizio obiettivi, devono soltanto difendere la linea perchè tutto è, anzi, deve essere ricondotto allo schema contro o a favore.
Mi si potrebbe dire che alla fine su un argomento o sei contro o sei a favore. Al che risponderei che questo è un atteggiamento di chi si ostina a sostenere di avere la verità in tasca. A me invece hanno insegnato, o forse ho anche appreso da solo, che bisogna innanzitutto essere sinceri e onesti e dire anche "so di non sapere", quindi che bisogna informarsi con scettiscismo e infine, ma non per importanza, affrontare gli argomenti con laicità prima di prendere una posizione. Come ci educano invece le trasmissioni televisive di attualità politica? A ragionare per partito preso: Tu per chi hai votato? Allora pensa, parla, opera come ti suggeriamo noi!
Scusate, ho divagato un po', ma era necessario. Perchè il 5 dicembre 2009 non verrà persa l'occasione di dare legittimità popolare a questo governo, a questo premier, che mi dispiace dirlo e leggerlo da altri, ma l'Italia se lo merita, purtroppo.
Mi unirei volentieri, se trovassi il tempo e i mezzi per raggiungere il luogo della manifestaione, ma correrei il rischio di essere strumentalizzato. Voglio le sue dimissioni, perchè se c'è un anti-italiano quello è lui. Ho la necessità di esprimere il mio No perchè sono costretto dalla logica di cui sopra, perchè se non rendo più numerosa la piazza non evito che chi lo sostiene parli di sostegno plebiscitario o di popolarità con percentuali fasulle.
Costretto a sminuire le mie motivazioni individuali in nome della folla più grossa, nonostante la manifestazione del No Belusconi Day sia stata oraganizzata per prima e fuori da una logica di scontro di piazza con una manifestazione a favore del premier (che di fatti è stata oraganizzata dopo per questo motivo e magari per cercare di uscire "vincente" dal confronto numerico).
14 novembre 2009
Trovata acqua sulla Luna!
La Nasa annuncia
La Nasa conferma
L'huffington post pubblica un articolo.
E anche wired science.
Invece io, che voi lo sapete ci passo un po' di tempo, lì sulla Luna, lo sapevo già da un pezzo.... :-)
La Nasa conferma
L'huffington post pubblica un articolo.
E anche wired science.
Invece io, che voi lo sapete ci passo un po' di tempo, lì sulla Luna, lo sapevo già da un pezzo.... :-)
immagine complottistica :-)
13 novembre 2009
Rutelli crea un nuovo partito, Alleanza per l'Italia, e si avvicina a Casini.
Rutelli ha da poco lasciato il PD perchè "spostatosi troppo a sinistra" ed ha già un nuovo partito:
Alleanza per l'Italia.
Crozza aveva previsto tutto nel marzo 2009.
La parte interessata si trova dal minuto 5.16 in poi. Ma guardarselo tutto è ancora meglio!
Qui il logo e una sua parodia.
Alleanza per l'Italia.
Crozza aveva previsto tutto nel marzo 2009.
La parte interessata si trova dal minuto 5.16 in poi. Ma guardarselo tutto è ancora meglio!
Qui il logo e una sua parodia.
7 novembre 2009
Gli elettrofiltri Ilva: responsabili di emissioni nocive che sfuggono alle misurazioni
Il testo seguente è di mamma.am che in forma satirica denuncia questo ennesimo problema nell'ILVA di Taranto che a causa degli elettrofiltri difettosi provoca dispersioni di diossina che sfuggono alle misurazioni ambientali poichè queste le fanno soltanto sui camini.
Buona lettura:
"Quando si ribellano perfino le macchine, la situazione e' grave. Un'esclusiva di mamma.am
"Quando si ribellano perfino le macchine, la situazione e' grave. Un'esclusiva di mamma.am
Gli elettrofiltri Ilva: "basta con l'esibizionismo dei camini"
Nella citta' piu' inquinata d'Europa per le emissioni industriali, tutti se la prendono con i comignoli che sputano diossina: ma gli elettrofiltri non sono d'accordo e rivendicano un ruolo da protagonisti nell'inquinamento di Taranto.
5 novembre 2009 - Carlo Gubitosa
Le "sigarette" dei fumi Ilva respirati in Puglia sono con l'elettrofiltro? A quanto pare si', visto che questi macchinari si sono ribellati per ottenere il giusto credito di fronte agli ambientalisti.
Per una macchina non c'e' niente di peggio che essere ignorata, trattata come una cosa inutile, gettata nel dimenticatoio: e' quello che e' capitato agli elettrofiltri dell'Ilva di Taranto, da sempre all'ombra dei camini molto piu' visibili e vanitosi, ormai diventati il simbolo dell'industria (e del conseguente inquinamento) nella citta' dei due mari.
"Ma davvero pensate che possano fare tutto questo da soli?" ci ha raccontato un elettrofiltro intervistato in esclusiva per www.mamma.am. "Loro sono li' a fare sfoggio delle loro belle strisce biancorosse, nemmeno fossero tifosi del Bari, e noi qui sotto lavoriamo come matti senza che nessuno si accorga di noi. Dispersioni, fughe, fuoriuscite: dobbiamo inventarci di tutto per far uscire schifezze inquinanti dai nostri meccanismi".
A questo punto la faccenda si fa interessante, e domandiamo all'elettrofiltro se puo' darci delle prove ufficiali del suo impegno a sostegno delle emissioni industriali. "Il bello e' proprio questo! - ci spiega l'elettrofiltro - non ci sono misurazioni, ma si sa per certo che ci possono essere delle dispersioni. Solo che noi non interessiamo a nessuno, le misurazioni le fanno sui camini dopo che noi abbiamo gia' disperso sostanze nell'ambiente. Perfino l'Autorizzazone Integrata Ambientale valuta solo le emissioni convogliate (il fumo che esce enorme e maestoso dai camini) ignorando quelle diffuse e fuggitive (le nostre magnifiche e microscopiche scoreggine alla diossina)"
Di fronte a questa situazione, e' comprensibile tutta l'amarezza di questi dispositivi, cosi' importanti per mantenere il primato di Taranto sulle emissioni europee di agenti inquinanti, ma al tempo stesso cosi' ignorati e sottovalutati dagli ambientalisti e dagli stessi cittadini.
E' cosi' che per cercare la gloria negata da sempre, gli elettrofiltri dell'Ilva si sono organizzati e autofotografati per mostrarsi in tutto il loro splendore, circondati da fumi che non si vedono nemmeno ai concerti dei Pooh. Per fare il loro debutto in societa' hanno scelto Mamma! perche' sapevano che solo noi saremmo stati abbastanza pazzi da metterci a parlare con un elettrofiltro.
"Camini, camini, sempre e solo camini. - si sfoga l'elettrofiltro - mai una volta che i gruppettari si ricordino anche di noi. Ci basterebbe poco per essere felici: un comunicato del Wwf, un assalto di Greenpeace, una manifestazione di protesta... ma niente. Come se non esistessimo".
Ma da oggi gli elettrofiltri possono stare tranquilli: se queste foto e i fumi che contengono arriveranno dove devono arrivare, di loro si parlera' tanto, e molto presto."
"Ma davvero pensate che possano fare tutto questo da soli?" ci ha raccontato un elettrofiltro intervistato in esclusiva per www.mamma.am. "Loro sono li' a fare sfoggio delle loro belle strisce biancorosse, nemmeno fossero tifosi del Bari, e noi qui sotto lavoriamo come matti senza che nessuno si accorga di noi. Dispersioni, fughe, fuoriuscite: dobbiamo inventarci di tutto per far uscire schifezze inquinanti dai nostri meccanismi".
A questo punto la faccenda si fa interessante, e domandiamo all'elettrofiltro se puo' darci delle prove ufficiali del suo impegno a sostegno delle emissioni industriali. "Il bello e' proprio questo! - ci spiega l'elettrofiltro - non ci sono misurazioni, ma si sa per certo che ci possono essere delle dispersioni. Solo che noi non interessiamo a nessuno, le misurazioni le fanno sui camini dopo che noi abbiamo gia' disperso sostanze nell'ambiente. Perfino l'Autorizzazone Integrata Ambientale valuta solo le emissioni convogliate (il fumo che esce enorme e maestoso dai camini) ignorando quelle diffuse e fuggitive (le nostre magnifiche e microscopiche scoreggine alla diossina)"
Di fronte a questa situazione, e' comprensibile tutta l'amarezza di questi dispositivi, cosi' importanti per mantenere il primato di Taranto sulle emissioni europee di agenti inquinanti, ma al tempo stesso cosi' ignorati e sottovalutati dagli ambientalisti e dagli stessi cittadini.
E' cosi' che per cercare la gloria negata da sempre, gli elettrofiltri dell'Ilva si sono organizzati e autofotografati per mostrarsi in tutto il loro splendore, circondati da fumi che non si vedono nemmeno ai concerti dei Pooh. Per fare il loro debutto in societa' hanno scelto Mamma! perche' sapevano che solo noi saremmo stati abbastanza pazzi da metterci a parlare con un elettrofiltro.
"Camini, camini, sempre e solo camini. - si sfoga l'elettrofiltro - mai una volta che i gruppettari si ricordino anche di noi. Ci basterebbe poco per essere felici: un comunicato del Wwf, un assalto di Greenpeace, una manifestazione di protesta... ma niente. Come se non esistessimo".
Ma da oggi gli elettrofiltri possono stare tranquilli: se queste foto e i fumi che contengono arriveranno dove devono arrivare, di loro si parlera' tanto, e molto presto."
Il testo è in licenza creative commons attribution- no commercial - no derivate works.
L'ho riproposto rispettandone la licenza e in tal modo va diffuso.
L'ho riproposto rispettandone la licenza e in tal modo va diffuso.
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4 novembre 2009
L'Europa dice NO al crocefisso nelle scuole pubbliche italiane
Con una sentenza la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo vieta il crocefisso nelle classi di scuola pubblica.
Passi avanti per la laicità. La cosa che fa riflettere è che questo genere di cose viene stabilito dall'Europa quando potrebbe essere fatto dall'Italia.
Invece il governo italiano non solo non sfrutta l'occasione, ma presenta ricorso alla sentenza. Se questo ricorso non sarà accolto dalla Corte Europea, la sentenza diventerà definitiva in tre mesi dalla sua emissione.
Qui le reazioni dei politicanti italiani.
Io ricordo che il crocifisso della mia classe di liceo, lo togliemmo e lo mettemmo in un cassetto della cattedra.
Nessuna protesta, nè dei professori, nè dei dirigenti scolastici, che forse nemmeno lo sapevano e tantomeno credo siano stati informati dai professori. Per di più, siccome era rimasta la sagoma del crocefisso sul muro, dovuta al fatto che intorno la pittura era sbiadita tranne che lì, ci scrivemmo accanto, in un'ondata di ironia, alcune frasi (non offensive comunque) tra le quali spiccavano: "torno subito" o "vado a comprare le sigarette" o ancora "non ce la facevo più" in dialetto nostrano che suonava meglio.
Credo comunque che la blogger Marissa abbia vissuto un momento più esilarante riguardo la permanenza del crocefisso in classe. E tra l'altro condivido l'introduzione all'argomento del suo post.
Passi avanti per la laicità. La cosa che fa riflettere è che questo genere di cose viene stabilito dall'Europa quando potrebbe essere fatto dall'Italia.
Invece il governo italiano non solo non sfrutta l'occasione, ma presenta ricorso alla sentenza. Se questo ricorso non sarà accolto dalla Corte Europea, la sentenza diventerà definitiva in tre mesi dalla sua emissione.
Qui le reazioni dei politicanti italiani.
Io ricordo che il crocifisso della mia classe di liceo, lo togliemmo e lo mettemmo in un cassetto della cattedra.
Nessuna protesta, nè dei professori, nè dei dirigenti scolastici, che forse nemmeno lo sapevano e tantomeno credo siano stati informati dai professori. Per di più, siccome era rimasta la sagoma del crocefisso sul muro, dovuta al fatto che intorno la pittura era sbiadita tranne che lì, ci scrivemmo accanto, in un'ondata di ironia, alcune frasi (non offensive comunque) tra le quali spiccavano: "torno subito" o "vado a comprare le sigarette" o ancora "non ce la facevo più" in dialetto nostrano che suonava meglio.
Credo comunque che la blogger Marissa abbia vissuto un momento più esilarante riguardo la permanenza del crocefisso in classe. E tra l'altro condivido l'introduzione all'argomento del suo post.
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