28 marzo 2009

Per dirla alla marzullo



La luna è un sogno o i sogni aiutano a stralunare???????

12 marzo 2009

Oligarchia ristretta

I tetrarchi

Sulla scia delle proposte indecenti, ecco che l'attuale presidente del consiglio non ha paura di spararla sempre più grossa: "per il voto parlamentare basta quello dei capigruppo". Si passa cioè dalla buona proposta "ANTI-pianisti", introdotta per limitare le assenze dal parlamento dei "nostri dipendenti" e per far si che ognuno voti per se stesso, alla ignobile proposta, incostituzionale, illegittima, di creare un'oligarchia ristretta (più di quella che gia c'è) alla faccia della democrazia (rappresentativa). Cioè più o meno 10 persone alla camera e 6 al senato, questi sono i gruppi parlamentari della XVI legislatura, dovrebbero approvare o meno le leggi. La scusa del velocizzare l'iter parlamentare non regge e poi tutti sarebbero costretti ad allinearsi alla linea di partito, quando, lo ricordo, l'art. 67 della maltrattata Costituzione sancisce il "divieto di mandato imperativo" e quindi tra l'altro formalmente ogni parlamentare "è libero di votare secondo gli indirizzi di partito ma è anche libero di sottrarsene" (sent. Corte cost. 14/1964) quindi questo garantisce ad ogni parlamentare di poter esprimere sempre la propria opinione anche quando non segue le direttive del partito di appartenenza, nonostante quest'ultimo possa applicare delle sanzioni (disciplinari o espulsioni) ai "disobbedienti". Ritengo che verrebbe violato anche l'art. 68 della Costituzione nel comma 1.

Fortunatamente anche dal loro partito c'è qualcuno che se ne accorge delle indecenze che afferma e lo riporta alla realtà.

Mai al Quirinale

Eccolo là! Alcuni lo temevano, molti lo avevano sospettato, altri ne avevano manifestato ampio dissenso in tempi meno allarmanti, e tra voci di bar e post di blog ne avevo sentito mormorare. Ma ora arrivano le notizie sui quotidiani nazionali e stranieri con le quali cominciano ad essere buttate lì, tra la giungla cronista, delle ipotesi, non senza sottofondo di verità, di un eventuale insediamento dell'attuale presidente del consiglio come PRESIDENTE DELLA REUPUBBLICA ITALIANA al termine dell'esperienza di governo.
ATTENZIONE! leggere attentamente tra le righe, questi hanno gia largamente premeditato il tutto, anche perchè i tempi coincidono. Infatti il mandato di Napolitano scade nel 2013 e questo governo sembra mostrare grande solidità nel mandare a rotoli il Paese, pertanto potrebbe durare un'intera legislatura e anche questa sino al 2013. E vuoi vedere che ce lo piazzano pure lì al Quirinale il "cavaliere di Arcore"? Le leggi gia oggi se le fa per se e per i suoi amici, domani se le potrà pure firmare.
Vedrete che man mano che si va avanti ce lo faranno passare come il personaggio più popolare della politica italiana, come gia adesso fanno comunicando dei discutibili sondaggi (ovviamente di parte) che stimano un ampio consenso di cui godrebbe da parte dei suoi elettori, che vi ricordo sono soltanto il 37% (voti del pdl) e non la gran parte della popolazione come vogliono farci credere, e ce lo faranno passare come quello più adatto a ricoprire quella carica dopo Napolitano.
Al momento, ora che con certe dicharazioni hanno deciso di uscire allo scoperto su questo argomento, non posso fare altro quindi che manifestare il mio dissenso utilizzando un banner trovato nella rete qualche tempo fa che non ho utlizzato prima poichè ritenevo questa una ridicola barzelletta.


mai al Quirinale

4 marzo 2009

C'è pubblicità e pubblicità

slogan proposto slogan approvato
E' andata in porto da un po' di giorni, dopo alcuni "voluti" intoppi, la pubblicità dell’Unione atei agnostici razionalisti (d'ora in poi UAAR) che girerà sugli autobus di Genova e presto sarà esportata altrove.
La pubblicità recita cosi: "La buona notizia è che in Italia ci sono milioni di atei, quella ottima è che credono nella libertà di espressione").
Questa qui sopra è pero la versione ritoccata, come col photoshop, dopo il polverone sollevato da, indovinate un po', la chiesa (precisamente dalla diocesi di Genova), ma dapprima dalla concessionaria della pubblicità cioè IGPDecaux che aveva bloccato questa iniziativa, dopo averla concessa in un primo momento, forse temendone delle conseguenze. Infatti lo slogan precedente, quello originale era: («La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona è che non ne hai bisogno»),
di ben altro effetto certamente.
Ora il mio intento non è quello di schierarmi ne a favore ne contro le convinzioni sostenute dall'una e dall'altra parte.
Questo post non vuole aprire un dibattito sulla esistenza o meno di Dio (precisamente di quello cattolico dato il coinvolgimento nella vicenda, ma anche più in generale l’esistenza di qualsiasi Dio) ma vuole analizzare questa come non altro che una pubblicità e stabilire la legittimità o meno della frase che è stata cambiata per tacere le polemiche.
L’accusa mossa all’UAAR è stata quella di offendere la sensibilità dei credenti e inoltre di affermare con certezza qualcosa di indimostrabile se non per atto di fede (Dio non esiste è la parte in questione).
Diciamo che di pubblicità che possono urtare la sensibilità ce ne sarebbero, ad esempio la sensibilità delle donne quando vengono fatte passare per oggetti appendi abiti, appendi reggiseno, appendi tanga ecc…
E poi, chiunque opera nella pubblicità e sponsorizza con un mezzo di comunicazione un determinato prodotto, inevitabilmente lo mistifica facendolo apparire come l’incontrastabile nel campo di applicazione, vuoi che sia un panno cattura polvere, un anticalcare, la bevanda energetica (o energy drink), un detersivo che elimina tutto lo sporco possibile e inimmaginabile e cosi via.
In fondo si sono soltanto proposti come un “prodotto” (passatemi il termine ve ne prego) che cercava di essere alternativa a solito schema di vivere la questione della divinità.
Loro dicono: bene! la soluzione siamo noi per questo motivo, questo e questo altro, vi sta bene? Se si “compri” se no “desisti”. Cosi come anche la chiesa chiede un atto di fede. Si potrebbe dire: e ma la chiesa non fa questo tipo di pubblicità, al massimo invita a rinnovare la tua fede durante la messa.
Se non fosse però, ad esempio, che in televisione viene pubblicizzato l'8 X 1000 su emittenti che vedono milioni di telespettatori che possono avere opinioni e credenze differenti delle quali, però non ci si preoccupa della sensibilità, e anche su altri mezzi di comunicazione (radio Maria?) per non parlare dei riferimenti indiretti che pullulano riguardo al mondo cattolico nei contesti più disparati o con programmi appositi (es. “a sua immagine” o le messe in diretta).
Dici ma la stazione radio se vuoi la ascolti, la tele o il programma specifico se vuoi li guardi se no cambi canale.
Ma allora anche quella sull’autobus se vuoi la guardi se no…. Attento al traffico!
Si potrebbe continuare per molto in questo modo, fatto sta che la decisione è gia stata presa come avete letto precedentemente.
Allora chi ha ragione? E’ stato un intervento legittimo quello che ha fatto modificare il testo dello slogan?
Inoltre pare che a Pescara l’UAAR abbia ottenuto la possibilità di affiggere dei manifesti per la città, non senza sucitare polemiche e discriminazioni, con lo slogan originale come potete trovare qui.

Utilizzo quindi questa vicenda per dire che la laicità dello Stato va difesa e pregiudizi e discriminazioni eliminati dalla nostra società. Questo del post è un esempio che può sembrare banale ma è sintomo del tempo in cui viviamo, il tempo dell'intolleranza. Intolleranza che si manifesta in tanti e altri modi dei quali ce ne dà prova la quotidianità.

La Luna ci guarda sorniona da lontano, lei se ne sbatte di questi problemi. Povera stolta, purtroppo ignora che presto il genere umano la colonizzerà e, volente o nolente, sarà partecipe delle nostre frivole diatribe e giochi di potere.

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